Londra, 1691 – Nascita del primo contratto assicurativo

Le Conseguenze oggi nella scelta sbagliata della compagnia con cui assicurarsi

Agli inizi della mia carriera di patrocinatore stragiudiziale, quando 25 anni fa ero praticante assetato di informazioni e smanioso di apprendere tutto sulla complessa materia del risarcimento del danno e della responsabilità civile, in occasione di uno dei tanti corsi e convegni, rimasi estasiato dalla narrazione, da parte del relatore, di come nacque il primo contratto assicurativo e quindi della nascita della prima corporazione assicurativa, i Lloyd’s di Londra.

L’allora abile relatore, l’esimio Prof. Lodovico Molinari di Padova, mio insegnante e mio mentore, purtroppo venuto a mancare nel 2012 all’età di 83 anni, rivelò a noi corsisti la genialità appunto dei Lloyd’s, i primi assicuratori al mondo. Accadeva verso gli inizi del XVII secolo a Londra, che i ricchi e facoltosi mercanti affidavano il trasporto delle merci all’unico sistema all’ora disponibile, quello navale. Un’enorme problema era dovuto all’affondamento frequente di questi vascelli a vela che nulla potevano contro le intemperie del mare aperto, per non parlare delle perdite causate dal fenomeno della pirateria navale (ora noi conosciamo la pirateria informatica). Fu così che i ricchi mercanti, incontrandosi per discutere degli affari nel caffè di Edward Loyd, situato al centro della city lungo il Tamigi (divenuto famoso come la Loyd’s coffee House), trovarono il modo per risolvere e mitigare le loro perdite. Il principio, semplice quanto geniale, consisteva nel creare delle opzioni, cioè dei premi per più partecipanti. In pratica, quanti avevano opzionato la quota per un determinato carico, se questo andava a buon fine, incassavano il relativo premio. Se viceversa la merce trasportata subiva una perdita totale o parziale, il rischio veniva suddiviso su più soggetti e in questo modo nessuno subiva perdite rilevanti.

Nacque cosi il principio della mutualità, che viene tutt’oggi utilizzato nei nostri sistemi assicurativi privati e pubblici. Un consiglio per chi si reca in villeggiatura alla grande metropoli londinese, è quello di fare visita alla Lloyd’s coffee House, oggi museo storico. Troverà, tra le altre cose, ancora funzionante la campana che veniva utilizzata per segnalare l’avvenuto affondamento di una nave. Quando ai tempi ciò accadeva, nella immensa e rumorosa sala piena di broker, calava il silenzio tombale, e tutti pregavano e speravano che ad affondare non fosse stato il carico da loro opzionato.

Passando ai tempi nostri e al titolo della presente rubrica, posso sicuramente affermare, con cognizione di causa (trattando da 25 anni con tutte le imprese assicuratrici italiane ed estere), che la bontà della liquidazione dei sinistri, oltre al determinante apporto del livello di preparazione del patrocinatore, varia sensibilmente tra una compagnia assicurativa e l’altra.

Ve ne sono di ottime che istruiscono e gestiscono il sinistro e la successiva liquidazione con serietà ed equità. Altre, invece, da considerarsi pessime in quanto la loro istruttoria consiste sostanzialmente nella sola ricerca di cavilli o clausole per rigettare o minimizzare il risarcimento. Il consiglio che mi sento di darvi è quello di non indirizzare la scelta guardando al solo costo della polizza, ma puntare piuttosto sulla qualità e serietà della compagnia assicurativa. Altrimenti i pochi euro risparmiati li ripagherete con gli interessi al primo sinistro. Un buon aiuto può venire dalla ricerca in rete delle recensione rilasciate da altri assicurati. Il sottoscritto sa bene da quali compagnie tenersi alla larga ma, come potete ben capire, non mi è possibile stilare l’elenco di quelle cattive e di quelle buone. Anche se la tentazione di farlo è forte. Troppo spesso capita di avvisare i miei clienti, ancor prima di avviare la trattativa con l’assicurazione inserita nella mia personale “black list”, che con ogni probabilità si dovrà ricorrere in giudizio. Dopo lo smarrimento iniziale, gli viene spiegato che le assicurazioni non sono, purtroppo, tutte uguali.

Il consulente Giuseppe Mantese

Patrocinatore Stragiudiziale